Norme e leggi in Italia per il Campeggio Libero

Piantare la tenda in un posto isolato con vista sul mare, passare una notte in spiggia o bivaccare in montagna: cosa è legale in Italia e dove è si può praticare campeggio o meglio bivacco libero senza rischiare una multa? In questo articolo troverai le norme più importanti per poter dormire notti tranquille nella natura italiana.

Differenza tra campeggio e bivacco

Campeggio libero: quando si parla di campeggio si intende un’area attrezzata il cui scopo è ospitare tende, camper o roulottes per soste di più notti. Aggiungendo l’aggettivo libero si indica quindi una sosta di più notti in un’area non originariamente attrezzata a tale scopo.


Bivacco: indica una sosta all’aperto, di breve durata e per lo più notturna durante un viaggio o una lunga marcia (def. Treccani).
Nell’alpinismo, il bivacco indica le soste notturne nel corso di ascensioni che si prolungano per più di una giornata – la Treccani aggiunge poi – possibilmente al riparo dalla caduta di pietre, dall’acqua e dal vento. Da notare che il bivacco in montagna si può effettuare in una tenda, in una grotta naturale, sul fondo di un piccolo crepaccio o in parete con l’aiuto di una cengia.

Quando facciamo una sosta notturna con la tenda montata dal tramonto all’alba, dovremmo quindi teoricamente parlare di bivacco liberoIl che ci può aiutare ad evitare delle multe dalla forestale in quanto il “campeggio libero”, quindi piantare la tenda fissa per più di 24 o 48 ore, è quasi sempre vietato. Nonostante ciò campeggio libero rimane il termine generico più usato mentre bivacco è spesso associato alla montagna.

Normativa

Purtroppo, non c’è una legge univoca in tutta la penisola che stabilisca se sia possibile praticare il campeggio libero, e che ne specifichi il dove e il come. La gestione del settore turistico, che comprende quindi i pernottamenti temporanei, è stata trasferita alle Regioni (D. Lgs. 31/3/1998 n. 112) il che ci lascia con 20 situazioni diverse.
In linea generale il campeggio libero in Italia (pernottamento di più notti) è vietato ma ci sono comunque diverse eccezioni che ci permettono di passare una notte in piena natura.

  • Alcuni comuni consentono il campeggio (o meglio bivacco) libero previa richiesta o notifica dell’ufficio sindacale;
  • Alcuni Enti di parchi naturali permettono il bivacco all’aperto, ad esclusione delle zone protette, sottoposte a restrizioni di accesso;
  • Nei terreni privati, invece, se si ottiene l’autorizzazione del proprietario, la sistemazione di tende e o mezzi per pernottare è lecita per tutto il tempo che si desidera;
  • In montagna il bivacco è consentito al di sopra una certa altitudine (che varia da regione a regione) e lontano dai rifugi.
  • Infine, anche se molto raramente, alcuni comuni predispongono spazi appositi liberi e gratuiti per chi vuole praticare il campeggio libero con tende, van, roulotte o camper.

Consigli

Se non vuoi correre alcun rischio, ti conviene contattare l’ufficio turistico o il comune della tua destinazione e chiedere informazioni sulle norme vigenti.

Se le autorità locali non hanno emanato alcun regolamento esplicito, si può presumere che sia fondamentalmente legale praticare campeggio libero. Come abbiamo già detto, questo principio vale in ogni caso per il bivacco notturno dal tramonto all’alba (con o senza tenda) – ricordati solo di rispettare gli orari: monta la tenda dopo il tramonto e di smontarla prima dell’alba.

Ricorda: da un punto di vista legale, il bivacco notturno dal tramonto all’alba (con o senza tenda) è quasi sempre consentito

Oltre al campeggio stesso, ci possono essere però altre regolamentazioni da prendere in considerazione: come ad esempio la distanza minima dall’acqua, le norme ambientali, i permessi di guida in alcune zone a traffico limitato

Campeggio libero in roulotte

Molte regioni hanno designato aree di parcheggio per roulotte e camper dove è consentito il campeggio libero o la sosta prolungata – si tratta di aree al di fuori dei campeggi a pagamento e spesso sono gratuite e a libero accesso. Di solito si trovano nei dintorni dei parchi nazionali e regionali oppure vicino ad agriturismi, alberghi e campeggi. Qui si può pernottare, ma non è permesso mettere portici, tavoli, sedie o simili accanto al camper.

Queste aree si dividono tra:

  • Punto/Area di sosta : nominate spesso nel campo delle autostrade, in queste zone è possibile fermarsi e pernottare, ma non c’è alcun tipo di servizi.
  • Camper Service: in questa zona di servizio c’è acqua potabile, uno scarico fognario ed elettricità, ma non è permesso restare per più di 1 notte.
  • Area attrezzata : qui è possibile pernottare e ci sono diversi servizi a disposizione (come doccia/WC, elettricità, ecc.) – ma attenzione, spesso è a pagamento.
  • Area integrata : si tratta di aree di sosta vicino ad hotel, alberghi, trattorie e così via – l’idea è la promozione di pasti o l’uso di servizi e prestazioni delle strutture pur pernottando nel proprio camper.

Per maggiori informazioni Camperonline offre una panoramica delle varie aree di sosta in Italia. E’ consentito il pernottamento nelle aree di sosta e nei parcheggi dell’autostrada, ma non il campeggio (max. 24 ore di permanenza).

  • Buono a sapersi: le agenzie turistiche territoriali possono aiutarti a trovare informazioni sulle norme precise della polizia locale per evitare le temute multe.

Normativa in Sardegna

In Sardegna vige il divieto di occupazione del suolo (Ordinanza Regionale del 13.06.2014, art. 3 lettera D) e quindi il campeggio libero è severamente vietato. L’unico modo per campeggiare in tenda, camper o roulotte è usufruire delle strutture per campeggi autorizzati o delle aree designate a tale scopo.

HTML Snippets Powered By : XYZScripts.com